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Il Green Public Procurement – Acquisti Pubblici Verdi, noto come GPP, è stato riconosciuto dal 2003 (Comunicazione COM 2003/302) dalla Commissione Europea come strumento di politica ambientale volontario, con l’intento di favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica.
I prodotti “ambientalmente preferibili” sono, ad esempio, quelli meno energivori, costituiti da materiale riciclato e/o privi di sostanze nocive, caratterizzati da facile riciclabilità e durabilità oppure ottenuti grazie a processi produttivi meno impattanti rispetto al livello di performance medio europeo.
DI COSA SI TRATTA
Il GPP è lo strumento introdotto dalla Comunità Europea per orientare le scelte della Pubblica Amministrazione verso prodotti a basso impatto ambientale ed essere il volano per stimolare il mercato green. Dal 2 Febbraio 2016 è obbligatorio l’inserimento dei Criteri Ambientali Minimi negli appalti di fornitura di servizi o prodotti.
BENEFICI
Sarà favorita la produzione e distribuzione di prodotti a basso impatto ambientale determinando così un contenimento dei costi economico/ambientali sia nella fase di produzione (risorse), si in quella d’uso (energia) che nel fine vita (smaltimento rifiuti). Il mercato sarà così spronato a valorizzare l’offerta con percorsi di qualificazione ambientale.
SERVIZIO PROPOSTO
DENVA offre consulenza per l’inserimento corretto dei CAM nei bandi di gara e per il calcolo, il miglioramento e la compensazione degli impatti ambientali. Con l’ottenimento di certificazioni ambientali è possibile dimostrare il soddisfacimento dei criteri ecologici richiesti o avere riduzioni dell’importo della garanzia per la partecipazione alle gare.
Dedicato a
AZIENDE
PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
L’Italia ha recepito i contenuti del GPP già nel 2008, l’ultimo aggiornamento è avvenuto nel 2013 con il D.M. 10 aprile 2013, nel “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione”, noto come PAN GPP, che definisce degli obiettivi nazionali, identifica le categorie di beni, servizi e lavori di intervento prioritarie per gli impatti ambientali e i volumi di spesa, su cui definire i ‘Criteri Ambientali Minimi’ (CAM).
Dal 2 Febbraio 2016 in Italia è obbligatorio, per le Pubbliche Amministrazioni, l’inserimento dei CAM negli Appalti di fornitura di sevizi o prodotti: la Legge 221/2015 (Collegato ambientale “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”) rende obbligatoria l’applicazione dei CAM per il 100% del valore posto a base d’asta per le categorie di appalto con le quali si consegue l’efficienza energetica negli usi finali (ad esempio, fornitura di apparecchi elettrici o corpi illuminanti, servizi energetici per gli edifici) e, per almeno il 50%, per le altre categorie di appalto.
I CAM, adottati con Decreto Ministeriale, indicano il livello di qualità ambientale del servizio o prodotto, riportano delle indicazioni generali volte ad indirizzare l’ente verso una razionalizzazione dei consumi e degli acquisti e forniscono delle “considerazioni ambientali” collegate alle diverse fasi delle procedure di gara (oggetto dell’appalto, specifiche tecniche, caratteristiche tecniche premianti collegati alla modalità di aggiudicazione all’offerta economicamente più vantaggiosa, condizioni di esecuzione dell’appalto) volte a qualificare ambientalmente sia le forniture che gli affidamenti lungo l’intero ciclo di vita del servizio/prodotto.
I “Criteri Ambientali Minimi” sono definiti sulle seguenti categorie merceologiche:
– arredi (mobili per ufficio, arredi scolastici, arredi per sale archiviazione e sale lettura)
– edilizia (costruzioni e ristrutturazioni di edifici con particolare attenzione ai materiali da costruzione, costruzione e manutenzione delle strade)
– gestione dei rifiuti
– servizi urbani e al territorio (gestione del verde pubblico, arredo urbano)
– servizi energetici (illuminazione, riscaldamento e raffrescamento degli edifici, illuminazione pubblica e segnaletica luminosa)
– elettronica (attrezzature elettriche ed elettroniche d’ufficio e relativi materiali di consumo, apparati di telecomunicazione)
– prodotti tessili e calzature
– cancelleria (carta e materiali di consumo)
– ristorazione (servizio mensa e forniture alimenti)
– servizi di gestione degli edifici (servizi di pulizia e materiali per l’igiene)
– trasporti (mezzi e servizi di trasporto, Sistemi di mobilità sostenibile)